Già documentata nel 1008 e nel 1040 come chiesa dell'abbazia benedettina di Santa Croce fondata da Bosone, figlio di Arduino IV e fratello del capostipite dei Marchesi di Romagnano, venne ricostruita verso la metà del XVI secolo con struttura a tre navate, e successivamente fu sottoposta a nuovi interventi nel 1692, danneggiata da un incendio nel 1845, fu ricostruita nelle forme attuali.
Interessante dal punto di vista architettonico con il campanile a portico con entrata principale, diversi elementi architettonici fanno pensare alle strutture Carolinge dei "west-werk", permettendo di ipotizzare una costruzione originaria del IX secolo.
All'interno, di grande pregio sono l'altare comunitario e l'ambone. Il primo è costituito da un sarcofago marmoreo risalente al V secolo che anticamente custodiva le spoglie di San Silvano, mentre il secondo è un cippo votivo del II-III secolo d.C. decorato con figure maschili in rilievo, forse magistrati romani.
Nella sacrestia sono collocate opere pittoriche cinquecentesche di notevole valore, quali una tavola raffigurante una Madonna con Bambino del 1513, opera di Macrino d'Alba, un "Ecce Homo" eseguito intorno al 1575 da Bernardino Lanino e un'altra tavola di grandi dimensioni raffigurante la Pentecoste, ancora attribuita al Lanino e datata 1577.
Dell'antica chiesa abbaziale purtroppo rimane il campanile a portico; nei pressi, però, esistono resti di edifici che costituivano, forse, il nucleo originario benedettino: tra questi merita un cenno la nota "Cantina dei Santi", con frammenti di affreschi del XV secolo.
Bibliografia
Tratto da:Guida Turistica e Atlante Stradale Provincia di Novara
Assessorato al Turismo - Legenda srl Novara
(Domodossola 1991)